Il progetto
Il progetto ETHICS (ElecTronic Health In ContextS), è un progetto PRIN (Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale– Bando 2022 PNRR) biennale, che coinvolge l’Universitá degli Studi di Milano (in qualità di ente coordinatore), l’Università degli Studi di Bergamo e l’Univeristà Politecnica delle Marche.
Nell’ambito di un approccio sistemico alla salute, il progetto esplora le possibilità di un’interpretazione socio-tecnica e centrata sul paziente della telemedicina,. La proposta è in linea con gli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (o PNRR) che, in coerenza con la riforma dell’assistenza territoriale, si prefigge di ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare l’integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali attraverso soluzioni innovative. Lo sviluppo della telemedicina è uno degli interventi strategici previsti per “rendere la casa il primo luogo di cura”. Inoltre, oltre a contribuire al cluster “Salute” di Horizon Europe, la proposta riguarda molte attività chiave del PNR (Piano Nazionale della Ricerca) 2021-27, perché richiedono una maggiore comprensione e sviluppo della telemedicina.
Attualmente, nelle pratiche di telemedicina prevale ancora un approccio tecnico e biomedico; questo approccio inquadra le tecnologie come semplici (e neutri) strumenti a supporto dell’assistenza, e mantiene una visione riduzionista delle malattie come incidenti biologici o squilibri biochimici. Tuttavia, da qualche tempo sono stati sviluppati approcci complementari. Essi considerano la salute e la malattia come una proprietà sistema sociale piuttosto che di condizioni individuali, sottolineando il ruolo delle comunità di pratica (Lave & Wenger 1991) di medici, pazienti, familiari, infermieri, amministratori, volontari, associazioni di supporto paramedico e psicologico (Mol 2002). Tutti questi mondi sociali interconnessi contribuiscono alla salute, alla malattia e alla guarigione dei singoli pazienti.
In questa prospettiva, le prestazioni e l’efficacia delle tecnologie di e-health dipendono dal loro inserimento in contesti abilitanti. Le risorse materiali e simboliche che gli operatori sanitari e il mondo sociale del paziente sono in grado o meno di mobilitare sono costitutive di tali contesti abilitanti. Basandosi su un approccio socio-tecnico e personalizzato del paziente, comunemente adottato negli Science and Technology Studies (STS) e nella Sociologia della Salute e della Medicina (SHM), la proposta mira a studiare alcuni casi innovativi di implementazione di terapie a distanza relative a due patologie: quella oncologica e quella della COVID-19. Lo studio applicherà un approccio misto e multi-metodo, utilizzando tre diverse metodologie:
- un questionario (su atteggiamenti e pratiche verso la telemedicina) rivolto ai Medici di Medicina Generale italiani;
- 4 studi di caso;
- un gruppo Delphi, con esperti di sanità pubblica e telemedicina.
Oltre alle comunità accademiche, la proposta mira a stimolare la creazione/aggregazione di comunità cliniche e sanitarie, che si occupano di singole patologie.
Uno dei risultati della proposta è una comunità di pratica, che condivide le esperienze di pratiche di telemedicina di successo. Se sono replicabili e adattabili in altri contesti, potrebbero rappresentare un modello di trasferimento di tecnologie innovative e di pratica medica.